In un articolo pubblicato su Repubblica, il frontman degli Afterhours, Manuel Agnelli, ha parlato senza freni del Festival di Sanremo.
Quando, nel 2009, gli Afterhours di Manuel Agnelli calcarono il palco della kermesse musicale più famosa d’Italia con Il paese è reale, furono tanti a storcere il naso. I loro fan non li perdonarono per questa scelta così “pop” e commerciale, e chi invece non li conosceva faticò ad apprezzarli in uno scenario così poco consono al gruppo. A distanza di qualche anno, Manuel Agnelli ha voluto ripercorrere in un articolo su Repubblica l’esperienza del gruppo, arrivando poi a rispondere a una semplice domanda: rifarebbe il Festival di Sanremo sì o no?
Afterhours a Sanremo 2009
Manuel, reduce dall’esperienza come giudice al talent show X Factor, ha ammesso che accettò di andare a Sanremo per sfruttarne l’enorme pubblicità. Lui e i membri del gruppo erano “pronti a duellare senza quartiere con mignotte ed avventurieri”, ma ne rimasero presto delusi, scoprendo invece la noia delle nottate sanremesi.
Nonostante tutto, protetti da Paolo Bonolis che gli lasciò ampia libertà, gli Afterhours incontrarono un enorme ostacolo: le critiche dei fan.
Il gruppo andò a Sanremo per combattere il nemico dall’interno, per scoprire poi che… “Invece era il bagaglino. L’Italietta”.
Eppure, ammette Agnelli, quel Sanremo gli fu utile:
Ci servì a fare una cosa piccolissima. Portare un messaggio senza dover vincere per farlo.
Il nemico Sanremo si sgonfiò non poco agli occhi del gruppo. In fondo, la gente scarica tutte le proprie frustrazioni su questo carrozzone che, alla fine dei conti, è solo: “Perlopiù brutta, perlopiù finta, ma solo musica”.
E allora, alla fatidica domanda se rifarebbe o no il Festival, il cantante non ha dubbi:
Per questo quando mi chiedono se lo rifarei non ho dubbi nel rispondere.
Certo cari. Ma solo se conviene.
Solo se conviene.